Buon giorno Potterhead!!!
Siete pronti per una chiacchierata sulla tanto criticata ottava storia di HP: Harry Potter e la maledizione dell’erede?
Iniziamo. Per prima cosa voglio dirvi che non l’ho trovato orribile come si sentiva dire ovunque, ma neanche bellissimo come gli altri della saga. Più che paragonarlo ai precedenti volumi il confronto verrebbe meglio con una delle tante fan fiction che si trovano nel web, perchè il libro sembra proprio quello: una fan fiction di media bellezza (ai miei tempi ne ho lette di splendide).
Sono riuscita miracolosamente ad evitare ogni sorta di sploiler, senza essermi dovuta chiudere in casa e scollegare da internet, quindi la trama è stata tutta una sorpresa, perché diciamolo il retro copertina non ci svela quasi nulla.
Vi do qualche indizio in più: Harry Potter e la maledizione dell’erede inizia proprio sul binario 9 e ¾, dove si era concluso: Harry Potter e i doni della morte, con Harry, Ginny, Ron e Hermione, ormai adulti, che hanno accompagnato i figli sul binario per partire verso Hogwarts (Teddy che fine ha fatto??). E’ il primo anno di Albus Potter, che ha paura di finire in Serpeverde. Harry cerca di tranquillizzarlo, anche se i rapporti tra padre e figlio non sono dei migliori, i due non riescono a comunicare senza cadere in incomprensioni. E’ proprio questa incapacità di capirsi che darà il via ad un evento che potrà cambiare il passato e il futuro, perché non tutto il male è stato sconfitto.
Nel libro troviamo i temi fondamentali di cui la Rowling ci ha narrato nelle altre storie ( piccola precisazione: il copione è scritto da Jack Thorne basato su un idea di zia Jo): l’amicizia e l’amore, il rendersi conto delle proprie azioni, di agire sempre con purezza, la possibilità di sbagliare e di imparare da ciò e fare quello che si può per rimediare, il sentirsi inadeguato e fuori posto.
La scelta di usare il testo teatrale così come era, ha reso per me, la lettura meno coinvolgente (la scena dove si rivede la morte di Lily e James dovrebbe essere molto commovente, invece nulla, c’è poca Hogwarts e Neville viene solo citato, anche se è a scuola, la McGranitt e Ginny hanno perso il loro carattere da combattenti, e dov’è Hagrid?) leggere FINE PRIMO TEMPO mi ha fatto storcere il naso, interrompe troppo la narrazione, di sicuro vederlo recitato è tutta un altra cosa.
Non vi parlo di quando ho letto: Tassofrasso e il Salice schiaffeggiante, mi devo ancora riprendere, e in più sembravo stupida cercando di capire se un personaggio era nuovo o semplicemente stavano usando il nome inglese 🙁
Di qui in avanti ci saranno spoiler, quindi se non vi volete rovinare la sorpresa aspettate di aver letto il libro.
Rispondiamo alla domanda perchè sembra una ff?
Perché viene ritrovata una giratempo, perchè Albus e Scorpius scherzano sul naso di Voldemort, perchè Scorpius chiama il signore oscuro Voldy, perché si rivede Piton, ed è un grande eroe, e soprattutto perchè Voldemort, non si sa come, fa un figlio con Bellatrix. Non che le cose in se siano brutte, ma sembra che Jack Thorne si sia fatto un giretto sulle pagine della saga, abbia visto tutte le immagini e meme che girano e da questi abbia preso tutte le idee che pensava potessero far felici i fan e le abbia unite. Dimenticavo che c’è una frase appositamente scritta per i fan della Dramione XD (non so se ridere o piangere).
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L’idea di un figlio di Voldemort non mi è dispiaciuta, ma sono rimasta un po’ perplessa sul come e quando lo abbiano fatto e del perchè nessuno si è accorto che Bellatrix era incinta, non si incastra proprio bene con il settimo libro.
Tra le cose che mi sono piaciute c’è sicuramente l’amicizia tra Albus e Scorpius, il figlio di Draco Malfoy, un personaggio adorabile, intelligente e coraggioso, che smentisce i pregiudizi sulle case e ci fa capire che non tutti i Serpeverde sono dei “bastardi senza cuore”.
La storia, poi, ha un ritmo veloce e, nella prima parte, riesce ad appassionare ed ad incuriosire, ci sono battute e scenette divertenti (tipo leggere di Harry e Ron a dieta), il problema è il finale troppo frettoloso.
Spettacolare e geniale la signora del carrello.
A lettura finita, ti rendi conto che le cose che non vanno sono molte, ma che l’insieme si legge piacevolmente.
Recensito qualche giorno fa. Onestamente, l'ho trovato carinissimo.
Chi l'ha detestato, secondo me, pur sapendo che era uno script teatrale… be', non lo sapeva, non se ne convinceva prima di provare.
Andrebbe visto senz'altro. Ma con Londra lontana… 🙂
Ultimamente non ho passato molto tempo nella blogsfera, ora vado a leggerla. Secondo me, visto deve essere molto molto più bello. Sarebbe stata l'occasione perfetta per un giretto a Londra 😉