Oggi vi parlo di: La Clessidra Infranta, terzo e, forze, ultimo capitolo della trilogia: Diario di un sopravvissuto agli zombie di J. L. Bourne (Diario di un sopravvissuto agli zombie / Oltre l’esilio).
Questo libro è molto diverso dai primi due, infatti, lo scrittore smette di usare la narrazione in prima persona, attraverso il diario, e racconta la storia in terza. Inoltre, il lettore non vedrà più, solo il punto di vista di Kil, l’eroe sopravvissuto agli zombie conosciuto in precedenza, ma quello di molti altri personaggi.
Anche la veste grafica si adatta al cambiamento, niente più schizzi di sangue, macchie, disegni e mappe, solo negli appunti vediamo un mutamento di font.
Il secondo romanzo si era concluso con il botto, e con delle interessantissime, e sconvolgenti, teorie sulla natura dei non morti, ma per avere delle certezze bisogna arrivare alle ultimissime pagine di: La Clessidra Infranta, cosa che mi ha lasciato un po stupita, l’autore poteva sfruttare molto meglio questa grande idea sviluppandola di più e non concedendogli sono poche pagine.
Rispetto agli altri, il ritmo è molto più lento e, in generale, risulta un po meno avvincente.
Il primo è molto bello e avvincente.
Oltre l’Esilio ricalca molto il precedente e perde un po di originalità, tranne nel finale.
Quest’ultimo ha qualche problema, ma ha anche lui le sue belle scene.