Vi avevo già parlato di Banana Yoshimoto in uno dei primi post del blog…oggi, finito Kitchen, l’impressione che avevo avuto con le prime due letture è stata confermata:colpi di scena e trame particolari non fanno parte dello stile di Banana Yoshimoto, quindi se amate i libri pieni di azione o non vi piacciono le lunghe descrizioni avete sbagliato libro e autrice. Kitchen è la storia di una giovane ragazza rimasta sola al mondo dopo la morte dei genitori prima e dei nonna poi. Mikage viene quindi accolta nella “particolare” famiglia dell’amico Yuichi, composta da lui e dalla sua bella e dolce madre…
A fare da protagonista del libro sono i sentimenti: l’emotività, la solitudine, l’amore per la famiglia,l’omosessualità, l’importanza dell’amicizia e dell’amore. Lo stile narrativo è semplice e nella maggior parte delle pagine molto scorrevole, in alcuni punti, però, l’ho trovato un po troppo lento e faticoso da portare avanti.Non tra i miei libri preferiti, ma neanche tra quelli che sconsiglio…