TOP 10 migliori letture del 2015

Buon giorno cari lettori!!!
Passate belle feste? Avete ricevuto qualche bel libro?
Io sono qui per la top ten delle migliori letture del 2015, quest’anno ho letto un paio di libri più dello scorso anno, principalmente da 3 stelline, ma ho scoperto, anche, qualche gioiellino e purtroppo anche qualche schifezza ( per fortuna pochissime).
Ecco la TOP 10 (in ordine sparso).

Champion di Marie Lu, un ottimo ultimo libro, emozionante e adrenalitico, con personaggi eccellenti, mi è piaciuto perfino l’epilogo (e sapete che non succede MAI)^^

Still Alice di Lisa Genova, questo libro mi ha fatto emozionare e anche commuovere, Alice è un personaggio forte anche nella situazione difficile in cui si trova. Assolutamente consigliato (anche il film).

Veronica Mars: The Thousand-Dollar Tan Line di Rob Thomas, assolutamente da leggere sia se siete fan di Veronica sia se amate i gialli, il caso di cui si occupa è molto interessante e ha un finale che non ci si aspetta. Il ritorno di alcuni personaggi dal passato della detective renderà il tutto più appassionante. Per non parlare di quando Weevil insegna a sparare a Veronica, imperdibile. ❤

Little Brother Di Cory Doctorow, una rilettura che mi è piaciuta come quando l’ho letto la prima volta, Marcus è ironico e nerd ma ha anche un grande senso di giustizia, il ritmo è incalzante, si parla di temi quanto mai attuali, che vi faranno indignare e riflettere.


Olga di carta,  Il viaggio straordinario di Elisabetta Gnone, adatto sia a grandi che a piccoli, vi farà sognare con le sue splendide descrizioni e sorridere con i personaggi eccentrici che popolano le pagine. Voglio il seguito!!!

Ombre (Albion – Vol. 2) di Bianca Marconero, un secondo volume all’altezza del primo, con una trama sempre più coinvolgente, personaggi ( c’è una grande crescita in loro) e avvenimenti mai banali, un finale di quelli che vuoi subito leggere il seguito.

Lettere a un amore perduto di Iona Grey, la trama non è delle più originali, un amore impossibile con lo sfondo della guerra, ma come è raccontato, l’atmosfera che regna tra le pagine, le descrizioni e i personaggi la rendono un ottima lettura. Interessanti anche le misteriose sottotrame e le dolci lettere di Dan.

    Tutto quello che so di noi di Rowan Coleman, un altro libro sull’Alzheimer ma molto diverso da Still Alice, qui ci si concentra molto di più sulla famiglia, vedendo anche i loro punti di vista, l’autrice è in grado di farti provare emozioni che avresti per una persona vera e a cui tieni. E’ molto scorrevole e appassionante. Mi è piaciuto anche il finale.
      • Quello che non uccide di David Lagercrantz, libro in classifica anche se ha una prima parte molto lenta, superato questo scoglio il libro diventa interessantissimo e acquisisce un ritmo più veloce ed emozionante. Ho apprezzato i nuovi personaggi ( soprattutto quello dal passato di Lisbeth). Piccola pecca c’è poco Mikael. Voglio leggere i seguiti!

      Eroi dell’Olimpo, La casa di Ade di Rick Riordan, questa saga non mi stanca mai, Riodan riesce sempre a trovare nuove storie senza mai essere banale, unendo un ritmo avventuroso a scene che fanno sbellicare dalle risate. Dovete leggerlo!!


      Qual’è la vostra? Vi sono piaciuti i libri che ho scelto?
      P.s. blogger ha levato molti follower, controllate se ci siete e in caso contrario tornatemi a seguire 😉
      Quasi buon anno nuovo 😉

      Silver, L’ultimo segreto di Kerstin Gier: Recensione

      Ciao lettori, pronti per scartare tanti bei libricini?
      Oggi vi voglio parlare di Silver, L’ultimo segreto di Kerstin Gier, terzo libro della trilogia dei sogni.

      I precedenti volumi mi erano piaciuti molto mentre questo non mi ha conquistato.
      Avevamo lasciato i nostri protagonisti felici e salvi, ma dei nuovi problemi e misteri tornano a occupare le loro giornate e i loro sogni. Anabel è riuscita ad uscire dalla clinica psichiatrica e continua a parlare con il Demone, Arthur vuole uccidere Liv. Henry e Grayson stanno cercando un modo per impedirlo e chiudere la storia una volta per tutte, però Arthur ha imparato un nuovo trucchetto magico, decisamente inquietante, quindi non sarà per niente facile.Il libro, come i precedenti, è scorrevole e con delle scenette comiche che fanno sbellicare. Tutto quello che riguarda Liv e la sua famiglia è assurdo e divertente. Adoro Mia, ironica e astuta, e Lottie, tenera e ingenua. Questa volta Henry viene messo un po’ da parte e viene dato più risalto a Grayson.
      La parte riguardante i sogni è sempre interessante e si scoprono parecchi segreti, tra cui la vera identità di Secrecy. (Avevate indovinato?), ma molte altri fatti importanti rimangono irrisolti e questa scelta non mi è piaciuta per niente. Non sembra la conclusione di una trilogia ma un libro di mezzo dove devono succedere ancora tante altre cose. Mi è sembrato semplicistico risolvere così il problema di Arthur, mentre ho apprezzato la parte di Anabel e il demone.

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      In conclusione: il libro è carino e divertente come i precedenti ma l’ho trovato un pessimo modo di finire la storia, è tutto molto temporaneo. Quanto volete che ci metta Arthur a capire come liberarsi e ricominciare a vendicarsi??? Non sono soddisfatta :/

       

       

       

      Che ne pensate? Vi è piaciuta più questa trilogia o quella delle gemme?

       

      Il segreto della crisalide di Denise Aronica: Recensione

      Ho finito di leggere da poco il secondo libro di Denise Aronica: Il segreto della crisalide e ora sono qui per recensirvelo.
      E’ un libro che parla di libri, videogiochi, ossessioni, perdita e amore.
      Alla protagonista, Olivia, e Max, il suo fratellino, sono morti da pochi mesi i genitori in un incidente d’auto, ora vivono con i nonni ma le cose non sono per niente facili. Entrambi ne sentono profondamente la mancanza, per sopportare il dolore e non affrontare i cambiamenti nella sua vita, Olivia si immerge nella lettura, legge in ogni secondo e ha eretto una barriera con il mondo al di fuori delle pagine, ha chiuso i contatti con i suoi amici e a volte si dimentica anche di mangiare per quanto si fa prendere dalla storie che legge.
      La nonna è preoccupata per l’ossessione che la nipote sta sviluppando e per l’apatia che ha con il resto delle persone, quindi decide di mandarla in una specie di campo estivo dove ci sono altri ragazzi con problemi simili, tra cui il carinissimo Daniel, e in cui potrà parlare con degli psicologi e dove spera la situazione migliorerà.
      La storia è ben scritta, il linguaggio è semplice ma curato, ed è molto fluente, non ci sono punti morti nei quali il lettore potrebbe annoiarsi.
      Liv è un personaggio in cui è abbastanza facile immedesimarsi, penso che quasi tutti, in qualche momento, chi più o chi meno, hanno usato i libri per scappare dal mondo reale…
      Mi è piaciuto, soprattutto, il messaggio che la scrittrice ha voluto lasciare al lettore e che credo possa aiutare chi si trova in una situazione simile.  

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      Ho apprezzato, anche i numerosi riferimenti e citazioni sui libri, io e la protagonista abbiamo gusti simili. I riferimenti a: Colpa delle stelle e a Twilight mi hanno fatto ridere di gusto, come anche quando la protagonista si mette a leggere il bugiardino delle pillole, perchè non ha nient’altro da leggere. (Non ditemi che non lo avete fatto anche voi con i testi dietro le creme e saponi XD)
      Interessanti anche le storie di Andrea, shopping dipendente (e non solo), e Giulia ossessionata da Taylor Swif, mentre gli altri personaggi, esclusi Olivia e Daniel, non mi hanno colpita molto.
      La parte romance è molto delicata e tenera.
      Appropriata anche la similitudine con la farfalla, che ritroviamo nel titolo. Ben fatto l’evolversi della protagonista e il suo nuovo modo di rapportarsi alle persone.
      Il finale è carino e dolce, anche se leggermente prevedibile.
      E’ stata una lettura piacevolissima che mi ha fatto venire voglia di leggere anche l’altro libro di Denise.

      Che ne pensate? Lo avete letto? La linea sottile com’è?
      Leggere  è l’unica cosa che mi aiuta davvero a liberarmi la mente e che mi permette di estraniarmi da tutto. E’ il solo modo in cui riesco a sopportare tutto quanto.. 
       

      Accadde a Natale di Sarah Morgan: Recensione

      Buon venerdì lettori,
      il Natale si avvicina e non si può non leggere qualche libro a tema, dopo: Let it snow: Innamorarsi sotto la neve mi sono dedicata ad: Accadde a Natale di Sarah Morgan, terzo libro della trilogia sui fratelli O’Neil. 

      Di questa serie avevo trovato carino il primo, soprattutto per l’atmosfera natalizia e la bella ambientazione, mentre il secondo non mi ha per niente entusiasmata, con questo è andato meglio. I protagonisti principali del libro sono il famosissimo campione di sci: Tyler, sua figlia: Jess e Brenna, accompagnati da tutta la calorosa famiglia.
      Tyler vuole regalare a sua figlia Jess il miglior Natale della sua vita e lo Snow Crystal è il posto perfetto: c’è un cottage nei boschi, la cioccolata calda, un albero di Natale vero e la neve.
      A distrarlo dai suoi piani c’è Brenna, che si trasferirà da lui per le feste. Tra i due c’è sempre stata grande sintonia ma è solo amicizia o la famiglia O’Neil avrà un nuovo componente?
      La storia si sviluppa in modo carino, anche se non è particolarmente originale, ed è molto scorrevole. I dialoghi sono veloci e ironici, come le comparse degli altri membri della famiglia. Le parti romantiche (e quelle più hot) non sono eccessive ne volgari. Oltre alla parte romance ce ne è una più da YA, in cui la scrittrice si concentra su Jess, sul suo rapporto con il padre, la passione per lo sci e problemi di bullismo a scuola. 
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      L’ambientazione è sempre molto bella e le descrizioni sono molto d’impatto, fanno desiderare di stare in quei luoghi.

      Il finale ricorda molto quello del primo, ma va bene per questo tipo di libro, farà venire gli occhi a cuoricino ai lettori che amano il lieto fine.

      Un libro carino, per passare una giornata spensierata e frizzante.
       
      Voi cosa leggete di bello? Che ne pensate di questa trilogia? Quale tra i tre avete preferito?
       
       

      Più libri più liberi 2015

      Buon lunedì cari lettori,
      in questo post vi farò vedere gli acquisti che ho fatto a: Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria che si svolge in questi giorni a Roma, avete tempo fino all’8 Dicembre per visitarla.
      Gli stand erano tantissimi e avevano cataloghi molto interessanti, mi hanno regalato un sacco di segnalibri^^

      Per primo ho preso: Un polpo alla gola di Zerocalcare, perché ancora non l’ho letto e c’era lui, non ho resistito ad avere un altro suo autografo/disegnino. E’ stato molto gentile e mi ha disegnato l’armadillo 🙂 E’ valsa la lunga fila..

      Mentre ero in coda mia sorella è passata dallo stand di Iperborea, dove la sua attenzione è stata catturata dalle: Fiabe danesi. 


                                                                       
      In seguito abbiamo scoperto un distopico molto interessante: Nowhereland, in cui quasi tutte le donne sono sparite durante una guerra. La protagonista è Hev una bambina di sei anni che partirà per un lungo viaggio che la porterà a scoprire molte cose del passato del mondo in cui vive.

      Inoltre, siamo passate allo stand di: Safarà Edizioni, dove non abbiamo resistito a prendere un libro della Oliver, era scontato del 20% 😉
      Per finire mi sono presa una maglietta librosa con la scritta: Leggo per legittima difesa ❤ e ho scoperto che mia madre e mia sorella mi hanno regalato: Tokyo sisters, un libro scritto da due giornaliste in cui il lettore conoscerà  il Giappone e le donne che lo abitano, lo volevo da tantissimo tempo 🙂
      Siete stati alla fiera? Che cosa avete comprato? Conoscete qualcuno di questi libri? Avete preparato la wl natalizia? 

      Olga di carta – Il viaggio straordinario di Elisabetta Gnome: Recensione

      Olga di carta - Il viaggio straordinario di Elisabetta Gnome

      Oggi vi parlerò di un libro bellissimo che piacerà sia a grandi sia a piccoli: Olga di carta. Il viaggio straordinariodi Elisabetta Gnone. 
       
      Vi sembra un nome famigliare? Bravi, è l’autrice di Fairy Oak e una delle creatrici del fumetto: W.i.t.c.h., che ho letto e adorato per molti anni.
      Olga Papel è una ragazzina speciale: sa raccontare storie incredibili che riescono ad appassionare tutti gli abitanti del paese: dal professore alla barbiera, dai ragazzini di strada al parroco.
      Molte sembrano assurde: un tasso che sa parlare, un coniglio che trasporta le persone con la sua zattera in cambio di carote, un ragazzo che vive su una mongolfiera, un orso che vuole essere un sarto e una bambina di carta che vuole chiedere a una strega di farla diventare normale, ma poi un dettaglio molto preciso e realistico, mette il dubbio, agli ascoltatori, che siano successe veramente.
      L’autrice scrive molto bene, il testo è scorrevole e appassionante e anche se ho centellinato le pagine è finito troppo presto.
      Le descrizioni sono molto vivide, eleganti e belle da leggere, aiutate anche dalle splendide immagini che arricchiscono il volume.
      Durante la lettura troviamo metafore e riflessioni importanti, che tutti, prima o poi, si sono posti: Che dote ho? Qual è il mio posto nel mondo? Cosa significa essere normali? Ed è così importante esserlo o è meglio essere unici e reali?
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      I personaggi sono rappresentati fin nei minimi dettagli, ognuno con la sua particolarità che farà sorridere e riscalderà il cuore dei lettore. Il finale è dolce ed enigmatico.

      disegni Olga di Carta di Elisabetta Gnone

      Vorrei, proprio, leggere un’altra delle storie di Olga e intanto ve lo consiglio caldamente,
      qualsiasi età voi abbiate 😉
      Qui potete scaricare il pdf delle prime pagine.  

       

                                                                                                                                                                                                        
                  Lo avete letto? Siete rimasti affascinati da questa piccola perla?
      Sono un foglietto di carta, in viaggio da cento giorni. 
       Ho attraversato mari, monti, valli, terre ghiacciate
       e cieli per essere qui. Ho stretto amicizie…
       Sono cambiata da quando sono partita...
       Il mio abito bianco ora è pieno di colori…. 
      Aggiornamento: Ecco gli altri libri della serie Olga di Carta

      Olga di carta - Jum fatto di buio di Elisabetta Gnome
      Olga di carta - Misteriosa di Elisabetta Gnome

      Blogtour: I Cavalieri del Nord di di Matteo Strukul

      Buongiorno e benvenuti alla seconda tappa del blogtour di: I cavalieri del Nord , il nuovo romanzo fantasy di Matteo Strukul. In quest’occasione Matteo ci farà vedere i libri portanti della sua libreria e ci parlerà di come lo hanno ispirato a diventare scrittore.

      Vi auguro una buona lettura e passo la parola a lui.

      Scrivere un romanzo come “I Cavalieri del Nord” rappresenta per me una vittoria straordinaria. In primis perchè è la messa su carta di un’ossessione, in secondo luogo perchè temevo che quest’ossessione mi avrebbe travolto.

      Fin da ragazzo volevo scrivere dei Cavalieri Teutonici. Ne amavo follemente l’iconografia: le croci nere patenti, gli elmi pentolari, i cavalli dalle gualdrappe candide, la neve, l’inverno. Erano elementi straordinari, simbolici, potenti.

      Ma come fare a narrare un mondo perduto come quello? Non vi dico quello che ho provato quando ho scoperto che – nel tredicesimo secolo – avevano dominato perfino la Transilvania.

      Circa due anni fa, però, mi sono imbattuto in un libro straordinario: il Chronicon Livoniae. Si tratta del resoconto che Enrico di Lettonia, storico del tempo, vergò di suo pugno, raccontando La Crociata del Nord dal 1184 al 1227. L’edizione curata da Piero Bugiani e edita da Books & Company, con testo a fronte in latino, è in questo senso un piccolo miracolo.

      Partendo dunque dalla fonte primigenia ho poi sviluppato infiniti studi su monografie che mi consentissero di maturare un substrato storico e rigoroso sul quale piantare la mia palafitta narrativa. In questo senso William Urban e Eric Christiansen mi hanno fornito bussola e sestante per orientarmi nel mondo delle Crociate del Nord. Loro più di tutti, certo, anche se a questi due testi fondamentali dobbiamo aggiungere un’infinita congerie di monografie, carte, saggi.

      A Quel punto ho dovuto fare una scelta di metodo. Volevo che il mio romanzo fosse epico e che avesse un respiro fantastico, tale da insufflare la vita nell’architettura storica.

      Umberto Eco, Sebastiano Vassalli, Michael Punke e la Canzone dei Nibelunghi facevano al caso mio. I primi tre sono autori che ho venerato in momenti diversi della mia vita e che adoro tuttora, sono – per quel che mi riguarda – i veri fondatori di questa commistione magnifica che è storia e fantastico, che poi – a ben vedere – è uno dei cardini narrativi sui quali s’innesta la spina dorsale stessa del romanzo. In particolare “Il nome della rosa” di Eco, “La Chimera” di Vassalli e “Revenant” di Punke sono altrettante bibbie, che ho tentato di mandare a memoria. “La Canzone dei Nibelunghi” invece aveva quell’afflato epico ma crudele, figlio del nord, del gelo e del sangue che volevo dare alla mia “lettura” dell’Europa Nordorientale del XIII secolo. E poi c’erano personaggi come Crimilde che per aver perduto l’amore della sua vita – Sigfrido – non esita a sterminare tutti i Burgundi. Vi viene in mente qualcuno?

      Ovviamente un romanzo come questo è stato nutrito nel suo immaginario da infinite letture: alcune di assoluto riferimento, penso a Tim Willocks, Alan D. Altieri
       

      Joe Abercrombie e Licia Troisi
      altre hanno comunque plasmato il confine fra storico e fantastico e, in questo senso, due romanzieri come Conn Iggulden e Andrzej Sapkowski sono araldi straordinari di simili commistioni.
      Dopo di che esiste naturalmente una sorta di apeiron, di caos vorticoso dal quale la mia mente ha tratto mille suggestioni. Ho divorato una saga come Northlanders, scritta da Brian Wood, che racconta una serie di storie sulle popolazioni del Nord, prendendo a piene mani da leggende, favole e miti ma senza rinunciare a una realtà mai così nera e cupa. In questo senso, i disegni di Davide Gianfelice e Ryan Kelly sono stati di particolare ispirazione. E lo stesso potrei dire per HelHeim di Cullen Bunn e Johelle Jones.
      Mentre personaggi femminili come quelli contenuti in due capolavori del manga come Lady Snow Blood (hey, Kill Bill arriva da lì lo sapevate?) di cui vi esorto a procurarvi la strepitosa edizione in cofanetto realizzata da J-Pop, e The Arms Peddler, hanno più di una responsabilità per la deflagrazione narrativa di Kira e Vjsna.
      Ho naturalmente coltivato un mondo visivo attraverso le immagini di alcuni dei film qui sotto – su tutti cito almeno “Black Death” e “L’ultimo dei templari” – che mi hanno aiutato a sviluppare, insieme ai disegni realizzati dagli illustratori per il contest una mia galleria mentale d’immagini e sequenze.
      E in ultima c’è la lettura più varia e diversa. Dal fantasy al thriller con forti iniezioni di pulp fiction vale tutto. Mi accorgo anche di leggere una marea di romanzi in lingua inglese e tedesca. Credo sia anche per questo che la mia scrittura – che pure è figlia dei grandi maestri europei in termini di studio e ispirazione – ogni tanto si imbizzarrisce in sequenze di pura azione e ritmo sfrenato figli delle suggestioni a stelle e strisce e magari di quei meccanismi narrativi tipici del comic americano e del manga che tanta parte hanno nelle mie nottate di lettura.

      Un post molto interessante, mi sono segnata un sacco di titoli^^ Avete letto: I Cavalieri del Nord o qualche altro suo libro? Da qui potete scaricarne un anteprima. Preparatevi all’arrivo del freddo inverno, a grandi battaglie e a Kira e Wolf!

      p.s. La prossima tappa è domani da MissTortellino 😉

      Trollhunters di Guillermo del Toro e Daniel Kraus: Recensione

      Oggi voglio parlarvi di: Trollhunters, libro scritto da
      Guillermo del Toro e Daniel Kraus. Mi sa che ho qualche problemino con del Toro, Crimson peak mi ha deluso, tutto molto banale e prevedibile e così anche questo romanzo. C‘è da dire che è indirizzato a un pubblico molto molto giovane, ma i due scrittori potevano osare decisamente di più. Non è uno di quei libri per ragazzi adatto anche a un pubblico più grande. La trama è interessante: Jack sparisce davanti agli occhi del fratello, Jim, e non è l’unico, tantissimi bambini non si trovano più, e le autorità non sanno cosa fare o a chi dare la colpa. Jim, per tutta la vita rimane traumatizzato da questo evento e diventa un adulto paranoico che non vuole mai perdere di vista suo figlio: Jim Jr., che per una serie di bizzarre coincidenze riuscirà a scoprire cosa sia accaduto allo zio Jack e a tutti quei bambini. E sarà catapultato in un mondo dove i troll non sono solo leggende. Ma, lo sviluppo non è per niente originale, il solito bambino che nella vita di tutti i giorni si sente un fallito ma che trova il modo di diventare un eroe salvando il mondo dai mostri cattivi. Il messaggio che trasmette è buono tutti possono essere eroi, non bisogna arrendersi ne farsi scoraggiare dagli altri, la famiglia e l’amicizia sono le cose più importanti. I personaggi, però, sono piatti e per niente caratterizzati si va avanti per stereotipi ( il bulletto non poteva essere perfido e basta si doveva scoprire che era un troll cattivo sotto false sembianze). Gli unici che spiccano sono i due troll buoni, che riescono a rendere il romanzo più divertente. La scrittura è semplice e con un ritmo veloce, ma non riesce a far emozionare, i troll non fanno paura, serve una morte per far provare qualcosa al lettore. Tutto già visto, fa molto Arthur e il popolo dei Minimei e Gregor, per farvi qualche esempio. Come fumetto o graphic novel avrebbe reso un po’ di più.

      Consigliato SOLO a un pubblico molto giovane, che ha letto poco, perché altrimenti non regge il confronto con gli altri libri dello stesso genere. Peccato…
       

      Vi ha convinto? Lasciatemi il vostro parere!
       

      Quella sera cominciammo a vincere. I pezzi dei fallimenti della mia vita – videogame non finiti, hobby abbandonati, sport lasciati a ragazzi molto più abili – tutto si incastrava perfettamente per fornirmi ciò di cui avevo bisogno come cacciatore di troll.

       La mia miserabile vita, lungi dall’essere uno spreco, sembrava  non avesse fatto altro che prepararmi a quello.

      Let it Snow, Innamorarsi sotto la neve di John Green, Lauren Myracle e Maureen Johnson: Recensione

      Risultati immagini per Let it Snow, Innamorarsi sotto la neveSono già in modalità Natale: fa freddo, ho comprato dei bellissimi calzini con Babbo Natale da Tiger, e ho letto: Let it snow: Innamorarsi sotto la neve di John Green, Lauren Myracle e Maureen Johnson.

      Questo libro racchiude tre racconti ognuno scritto da un autore diverso, la cosa carina è che l’ambientazione è la stessa e che quello che era un personaggio secondario o solo un nome accennato, nel racconto successivo potrebbe essere il protagonista.

      A dare l’avvio alle storie c’è una tempesta di neve che blocca la cittadina di Gracetown. I treni non possono andare oltre e una ragazza con il nome da spogliarellista/dolce di Natale scappa da un vagone pieno di cheerleaders e vaga per la cittadina innevata fino a incontrare un intrigante sconosciuto e la sua mamma pazza.
      C’è chi dalle cheerleaders non scapperebbe mai anzi è pronto a tutto per giocare a Twister con loro, anche ad affrontare montagne di neve gelida, chilometri a piedi e un arrabbiato gigante. O chi si dedica ad attività più “normali” come ritrovare un piccolo maialino della grandezza di una tazza da tè. Ma, soprattutto, le persone si innamorano.

      Le storie sono dolci e divertenti e, nonostante, i tre stili diversi si combinano bene insieme. La prima e la seconda sono quelle che ho apprezzato maggiormente, protagonisti più simpatici e trama più accattivante, la terza, maialino a parte, è stata un po’ banale, anche se mi è piaciuto il finale in cui tutte e tre si riuniscono. Bravo John Green, che si distingue dagli altri scegliendo un narratore maschile e che riesce a unire ironia e dolcezza come solo lui sa fare, la sua “coppia” è la mia preferita. 
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      Lo consiglio e, se volete godervelo di più, aspettate Natale, magari con il camino acceso e la neve fuori…

      Vi è piaciuto? Qual’è la vostra storia preferita?

      p.s. il 9 Dicembre 2016 ( in America ) uscirà il film con la sceneggiatura di Kay Cannon, che rimarrà fedele al libro. Non si hanno notizie sulla release italiana 🙁

      I ❤ Mugs: I’m a book’s Fangirl 25

      Era da tantissimo che non pubblicavo più una delle nostre rubriche preferite: I’m a book’s Fangirl. Rimedio subito con un post utile, dolce e molto tentatore.
      Winter is coming, quindi quello che ci serve non è un pugnale di vetro di drago (anche se può tornare utile) ma delle bellissime tazze letterarie da riempire di caffè, cioccolata e te’. Concordate?

      Tazza anti-scocciatori,
       perché c’è sempre qualcuno che nel momento più drammatico/esaltante/bellissimo del libro inizia a parlarti di cose irrilevanti.
      Questa è una meravigliosa dichiarazione d’amore!!! Meglio di un anello 😛







      Non potevano mancare quelle potteriane.
      Tazze che dicono grandi verità. 
      Per gli amanti di Jane Austen e Sherlock Holmes
       
      E per finire due tazze che faranno felici lettori e Telefilm Addicted. Rory Gilmore ha una maglietta con la stampa della seconda 😉

      Qual è la vostra preferita? Ora quale usate? E quale bevanda preferite? La tazza di che libro vorreste?