Un paio di giorni fa, mentre facevo un giretto da fnac, ho visto che tra i libri al 40% di sconto c’era: Il club dei suicidi di Albert Borris (Giunti Y) e ho deciso di prenderlo (alla fine alla cassa mi hanno fatto molto più sconto e l’ho pagato solo 6 euro :P). Ora ve lo volevo recensire. Partiamo con la trama, molto originale: Frank, Owen, Jin-Ae e Audrey sono quattro ragazzi, che insieme formano i Suicide Dogs, un gruppo per ragazzi che hanno tentato il suicidio. Il loro obiettivo è quello di incontrarsi nella vita reale (si conoscono solo in chat) e fare un tour in macchina dei luoghi in cui famosi personaggi si sono uccisi, per poi arrivare alla Death Valley, e suicidarsi.
L’autore scrive in modo semplice (arrivando addirittura a riportare le conversazioni in chat dei ragazzi usando un linguaggio giovanile con x e k al posto di per e ch) e divertente (le liste stilate da Owen sono geniali e fanno sorridere), ad attirarmi a leggerlo sono state proprio l’originalità nella trama e lo stile ironico che avevo letto nella bandella laterale. Peccato che poi andando avanti con le pagine il tema del suicidio venga trattato in modo troppo semplice solo come “scusa” per fare il viaggio e si parla poco e niente dei personaggi famosi di cui i ragazzi vogliono visitare le tombe. I protagonisti, tranne Owen, non sono caratterizzati per niente e risultano un po stereotipati. Il finale non fa sorprese, ma sta bene con il resto della storia.
Poteva uscirne qualcosa di veramente carino invece niente…
avevo fatto un pensierino su questo libro..e per ora rimane tale..un pensierino..non sembra convincente anche se la trama non è male