Ps. Non dimenticare Parigi di Deborah Mckinlay è un libro carino ma che non mi ha conquistata. Ecco perché.
Il libro è raccontato in terza persona, e dopo gli innumerevoli YAUrban fantasydispotici in prima, è un po uno shock riabituarsi a questo tipo di narrazione, ma poi si apprezza il cambiamento.
I protagonisti principali sono due:
Jack Cooper, uno scrittore americano, in crisi di mezza età e con il blocco dello scrittore, che per consolarsi, si dedica alla preparazione di squisiti pranzetti e all’esplorazione di nuove ricette e Eve Petworth, donna inglese parecchio sfortunata e con qualche problemino nei rapporti sociali, anche per lei, la salvezza è cucinare.
A riempire le vite dei due ci sono Izzy, l’odiosa figlia di lei, con il suo fidanzatomarito “zerbino” , un amico e Adrienne, anche lei miss simpatia, per lui. Che fortuna!!!
Un giorno, dopo aver letto un libro di Jack, Eve decide di scrivergli una lettera. Inizia, così, una corrispondenza di carta ed email, prima in tema culinario, poi sempre più incentrata sulle loro vite.
Si parla anche di un possibile incontro a Parigi…
La storia è carina, e la parte delle lettere è sicuramente la migliore (quelle che si scambiano loro due, le altre le ho trovate banali e prive di senso), ne avrei volute di più e meno parti raccontate, alla fine, facendo una cosa simile a: Le ho mai raccontato del vento del Nord, si poteva comunque parlare del passato e del presente dei protagonisti usando la corrispondenza e rendere la storia più particolare. Come si sarà capito i personaggi di contorno non mi sono piaciuti molto, e questo ha fatto scendere il mio giudizio. Inoltre, mi aspettavo qualcosa di più romantico e intenso.
Il libro ha un ritmo piacevole e il finale non è per niente scontato, l’ho apprezzato.
Che ne pensate? Lo avete letto?